il 25 ottobre in Commissione Ambiente della Camera c'è stata l'audizione del Forum dei Movimenti per l'Acqua sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico presentata nel 2007 e che ha rappresentato la materia su cui si è speso il Forum prima di impegnarsi nei referendum abrogrativi del giugno scorso. All'audizione ha partecipato una delegazione composta da Paolo Carsetti - a nome del Forum dei movimenti per l'acqua - insieme ad altri membri in rappresentanza delle varie "anime" del movimento stesso (vertenze territoriali, promotori referendum, etc...). Di seguito la relazione di Paolo Carsetti.
mercoledì 26 ottobre 2011
venerdì 21 ottobre 2011
Lettera ai Consiglieri in vista dell'approvazione delle modifiche dello Statuto
Gentile Sindaco
Gentili Assessori
Gentili Consiglieri
In vista della prossima approvazione in Consiglio Comunale della p.d. C.C. n. 913 del 06.12.2010 “Modifiche ed integrazioni allo Statuto Comunale – adeguamento normativo e sistematico delle disposizioni”, vorremmo illustrare le ragioni delle proposte del Coordinamento Io Decido, accolte e presentate dai Consiglieri Borghello e Gavagnin, di modifiche dello Statuto Comunale.
Lo scopo del Coordinamento Io Decido è di far riappropriare i cittadini del gusto della cura per la propria città, che a loro volta, per non essere frustrati nel loro impegno, devono poter incidere nelle scelte operate dall’amministrazione. Riteniamo che la partecipazione crei maggiore coesione sociale, aiuti nel governo delle conflittualità, produca condivisione di obiettivi fra i vari portatori di interesse, valorizzi i saperi e le competenze di chi vive ed abita la città.
Senza dover andare all’estero ci sono comuni che hanno fatto della partecipazione un punto qualificante dell’azione amministrativa, come ad esempio il Comune di Grottammare (AP) che è partito introducendo il bilancio partecipativo fin dai primi anni ‘90 ed estendendo poi tali procedure a molte scelte urbanistiche e relative all’uso degli spazi pubblici. La Regione Toscana ha per prima introdotto una legge regionale sulla partecipazione stilata con metodo partecipativo, seguita a ruota dalla Regione Emilia-Romagna, la cui approvazione è avvenuta all’unanimità. Comuni grandi e piccoli quali Bologna, Modena, Firenze, Udine, Capannori, Pieve Emanuele, Montaione stanno intraprendendo percorsi proficui di coinvolgimento della cittadinanza. Per ultimo citiamo il caso del Comune di Napoli, dove l'Amministrazione recentemente insediatasi ha istituito uno specifico assessorato ai Beni Comuni e Democrazia partecipativa introducendo la partecipazione quale fondamento della sua azione.
Per organizzare meglio la materia riteniamo utile introdurre nello Statuto un nuovo capo con una premessa che richiami i principi della partecipazione popolare e le modalità di attuazione pratica in cui saranno definiti in maniera univoca e preventiva le modalità di informazione della popolazione, l’oggetto, le forme, i modi ed i tempi della consultazione popolare e le procedure di gestione dell’esito del processo. Il procedimento di questa “istruttoria partecipata” potrà essere dettagliato nel Regolamento attuativo riferendosi a esempi sperimentati (quali Town Meeting, Débat public, Giurie di cittadini). L’istruttoria partecipata può essere richiesta da un adeguato numero di cittadini, fra cui vanno inclusi tutti i portatori d’interesse, anche quanti frequentano stabilmente la città per motivi di studio o lavoro. Il processo partecipativo deve pervenire in tempi certi a una decisione di cui si dovrà tener conto nei provvedimenti adottati, sebbene non sia vincolante e si possa esprimere un diniego motivato. In sostanza non si vuole espropriare gli organi di democrazia rappresentativa dei loro poteri, ma affiancarsi a essi per migliorare la qualità dell’azione pubblica. L’amministrazione dovrebbe mettere a disposizione della cittadinanza gli spazi destinati agli incontri finalizzati alla partecipazione e fornire ogni informazione utile e la documentazione tecnica necessaria a comprendere l’iniziativa o il progetto oggetto dell’istruttoria partecipata, fin dall’inizio dell’avvio del procedimento e non al momento in cui le decisioni sono ormai definitive. Un altro strumento di nuovo inserimento, ma largamente diffuso, è la “proposta di deliberazione d’iniziativa popolare”.
Sempre nell’ottica di favorire l’espressione del sentire della cittadinanza riteniamo importante che si elimini o si abbassi sensibilmente il quorum nei referendum. Con un quorum elevato le due fazioni non hanno eguale peso, giacché chi si oppone al quesito sottoposto a referendum ha a disposizione due opzioni: l’astensione e il diniego, non avendo necessità di spendere energia, tempo e denaro nella promozione della sua causa. Il dibattito ne risulterà impoverito senza che i cittadini si possano formare un’opinione motivata e assecondandoli nella naturale tendenza a non affrontare temi che richiedono approfondimento. Al contrario senza quorum o con soglia raggiungibile tutti avranno interesse a favorire la partecipazione e si restituirebbe significato a uno strumento di democrazia diretta dando fiducia alle capacità dei cittadini di decidere quando la partecipazione al voto è importante.
Ringranziando per l'attenzione porgiamo distinti saluti
Coordinamento Io Decido
giovedì 6 ottobre 2011
Proposta articolo Statuto Regione Veneto : Tutela dei beni comuni
Pubblichiamo la proposta di articolo per la tutela dei beni comuni del Forum Veneto dei Movimenti per l'Acqua da inserire nello Statuto della Regione Veneto in discussione in questi giorni.
- La Regione Veneto tutela i beni comuni costituiti dalle risorse essenziali per la vita del pianeta e dei patrimoni culturali, paesaggistici e naturali, garantendone agli abitanti attuali e futuri la conservazione ed il godimento.
- A questo fine la Regione applica le disposizioni nazionali e comunitarie in merito alla tutela del paesaggio, alla difesa del suolo, dei corpi idrici e del ciclo delle acque e, nell’ambito della propria autonomia, le integra con disposizioni politiche ed azioni istituzionali volte all’affermazione della proprietà comune dell’acqua e alla riduzione del consumo di suolo.
- La disponibilità e l’accesso all’acqua potabile, nonché all’acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono diritti inalienabili della persona umana, diritti universali non assoggettabili a ragioni di mercato. La Regione garantisce a ciascun individuo il diritto al minimo vitale giornaliero d’acqua quale diritto alla vita. L’acqua è considerata bene comune ed il servizio idrico integrato è definito servizio pubblico locale di interesse generale, privo di rilevanza economica e come tale non soggetto alle dinamiche della concorrenza. Le modalità della loro gestione sono definite attraverso il coinvolgimento delle autonomie locali e la più ampia partecipazione anche decisionale, dei cittadini e delle comunità territoriali.
- Il territorio non urbanizzato né coperto da artefatti e lasciato libero all’azione della natura, guidata e, ove occorra, corretta per le esigenze di attività agro-silvo-pastorali è un bene comune la cui estensione può essere ridotta solo ove ricorrano congiuntamente le seguenti due condizioni: a) la sua utilizzazione sia indispensabile per soddisfare esigenze socialmente rilevanti che non possono essere soddisfatte in altro modo, come l’utilizzazione di suoli già urbanizzati; b) che sia prevista la rinaturalizzazione di una superfice di dimensione almeno pari a quella sottratta.
- La Regione emana entro…i provvedimenti normativi e strutturali necessari per rendere effettive le prescrizioni di cui ai precedenti commi.
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