Il Coordinamento Io
Decido si è dato, come è noto, lo scopo di favorire la
partecipazione dei cittadini ai processi decisionali che riguardano
direttamente la qualità della vita e le modalità dell’abitare, e
pertanto fin dalla
sua costituzione ha sollecitato l’attuale
Amministrazione Comunale ad
aprire reali spazi di confronto con la cittadinanza sui
temi più rilevanti. Abbiamo dunque voluto prendere in esame il Piano
di Assetto del Territorio, proprio per le importanti implicazioni e
ricadute sulla vita di tutti che produrrà nel disegno futuro della
città.
Purtroppo
abbiamo dovuto constatare e comunicare (si veda a questo proposito la
lettera che abbiamo inviato all’Assessore Micelli in data
29.03.2011) che fin dall’avvio del processo di adozione di questo
PAT l’Amministrazione Comunale si sia mossa in maniera poco
trasparente e affatto inclusiva.
Nell’iter
che ha portato all’adozione del PAT non abbiamo potuto infatti
riscontrare un reale coinvolgimento dei cittadini: gli incontri
pubblici di illustrazione sono risultati per lo più monologhi a
senso unico, non accompagnati da puntuale delineazione dello sviluppo
dei criteri dichiarati alla base del piano, spesso contraddetti nella
sostanza, privi comunque di mappe aggiornate e di riscontro nel sito
del Comune. Questi incontri non hanno svolto la cruciale funzione di
ascolto e raccolta dei bisogni degli abitanti come portatori
d’interesse, affinché questi stessi bisogni potessero essere
tradotti e integrati nel progetto di città.
Anche
in questa vicenda, pare che la Pubblica Amministrazione scelga di
concepire e di praticare la ‘partecipazione’ come mera
consultazione o come illustrazione di decisioni già prese,
ricercando più che un vero confronto, attraverso la disponibilità a
costruire insieme ai cittadini un progetto di città, una strategia
di consenso. Oppure sembra che sia vissuta più che altro come una
fastidiosa procedura da sbrigare, a cui si rinuncerebbe volentieri.
Purtroppo tale mentalità non produce buoni frutti: la P.A. non
incorpora veramente quella parte di democrazia di cui fa difetto, i
cittadini rimangono destinatari passivi dell’intervento pubblico e
possono solo opporsi o sentirsi sempre più distanti dai propri
governanti. Questa distanza è sotto gli occhi di tutti e si è resa
evidente nei recenti risultati elettorali.
L’Amministrazione
del Comune di Venezia, con atteggiamento scarsamente lungimirante,
proprio anche in ragione della crisi dei partiti, dello scacco della
politica tradizionale e impositiva, non sembra convincersi della
necessità di avviare davvero altri percorsi e accogliere nel suo
seno la cultura della Democrazia Partecipativa.
Nonostante
l’iter di nascita e di percorso del PAT pregiudichi sostanzialmente
la possibilità di rimediare a tali difetti fondativi, abbiamo deciso
di offrire il nostro contributo secondo le finalità che ci siamo
prefissati come mission:
ci siamo dunque concentrati sulle analisi procedurali che incorporano
gli istituti di partecipazione nel processo di formazione del PAT. Le
nostre osservazioni si sono pertanto focalizzate sulla procedura
di Valutazione Ambientale Strategica che, secondo la normativa
europea, deve necessariamente coinvolgere la partecipazione dei
cittadini. Infatti la direttiva 42/2001/CE recita “Le autorità
di cui al paragrafo 3 e il pubblico di cui al paragrafo 4 devono
disporre tempestivamente di un'effettiva opportunità di esprimere in
termini congrui il proprio parere sulla proposta di piano o di
programma e sul rapporto ambientale che la accompagna, prima
dell'adozione del piano o del programma o dell'avvio della relativa
procedura legislativa”, e poiché “deve essere redatto un
rapporto ambientale in cui siano individuati, descritti e valutati
gli effetti significativi che l'attuazione del piano o del programma
potrebbe avere sull'ambiente nonché le ragionevoli alternative alla
luce degli obiettivi e dell'ambito territoriale del piano o del
programma”, se ne ricava
che il pubblico deve potersi esprimere sulle ragionevoli alternative
prima che le decisioni siano consolidate.
Esaminando il Rapporto
Ambientale ci è apparso subito evidente che non siano rispettati i
requisiti minimi richiesti dalle norme e ciò priva la consultazione
dei cittadini delle necessarie informazioni sulla sostenibilità del
Piano e ne lede il diritto all’informazione tempestiva e alla
partecipazione alle decisioni in materia di pianificazione
territoriale.
Osservazione Io Decido
Osservazione Io Decido
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