Ci sono cinque milioni da spendere per l’arredo urbano del Gran Viale, prestati dalla BEI al tasso del 4,5%. Come li spendiamo? Abbattiamo tutti gli alberi e mettiamo a dimora nuove essenze adeguandole al rifacimento dei marciapiedi e dei plateatici o manteniamo l’architettura arborea che costituisce paesaggio nel’accezione più profonda del suo significato? La Municipalità, ancorché il suo parere non fosse vincolante, ha posto il quesito alla cittadinanza. Ha raccolto attorno a sé l’Assessore all’Ambiente e i vertici di Insula Spa (assegnataria dei Lavori) per fare assaporare alla gente il gusto della partecipazione democratica ai processi decisori che si consumeranno in altre stanze. La risposta è stata chiara. Lasciate il paesaggio com’è! Esso è radice, è appartenenza ad un territorio che si interfaccia con passato e presente. Il sospetto che si voglia spendere più di quanto necessario per rifare i sottoservizi si è fatto tangibile: Se nell’isola, i lavori pubblici di prima necessità non vengono finanziati, si faccia una scaletta delle priorità con occhio alle emergenze! Si doveva parlare solo di verde, ma ben presto la gente ha chiesto chiarimenti sulla viabilità. Ha chiesto perché sulle vistose planimetrie esposte sulla parete nord della sala consiliare non vi fosse traccia di percorsi ciclabili. Ha chiesto se fosse logico impostare una conferenza sull’arredo urbano prima che venisse presentato un piano definitivo della circolazione. Tale assurdo ha preso il sopravvento sui temi della serata, così che il Presidente è stato costretto a promettere trasparenza e nuovi incontri con gli Assessori. In quelle stesse ore l’ennesimo ciclista è stato ricoverato d’urgenza All’Angelo di Mestre.
Giovanni Battista
Vianello
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