il calendario di "Io decido"

mercoledì 21 dicembre 2011

Registrazioni video dell'incontro di risposta della Municipalità


Pubblichiamo le registrazioni video dell'incontro del 14 dicembre "Sulla mobilità del Lido la Municipalità risponde ai cittadini
Ringraziamo il Coordinamento delle associazioni ambientaliste del Lido per le riprese

Io Decido 14 dicembre 1° parte

Io Decido 14 dicembre 2° parte

martedì 13 dicembre 2011

I cittadini sono invitati all'incontro dedicato alle risposte della Municipalità sulla mobilità del Lido


Il Coordinamento Io Decido, su pressione di alcuni cittadini, ha richiesto l'avvio di un processo partecipativo alla Municipalità sulle questioni della mobilità, i cittadini hanno risposto affluendo numerosi e con atteggiamento propositivo all'incontro del 21 settembre. Sono state registrate tutte le richieste, sollecitazioni e criticità emerse dai cittadini espresse in più di 170 interventi. E' stato quindi redatto un documento di elaborazione delle richieste accorpate per problematiche (Tutto il materiale nella sezione in evidenza di questo blog).
Invitiamo caldamente tutti al secondo incontro del 14 dicembre alle ore 17,15 presso la sede della Municipalità, dedicato alle risposte della Municipalità alle osservazioni, richieste e critiche dei cittadini.
Le risposte saranno discusse seguendo lo stesso accorpamento di problemi del primo incontro.
È importante che i cittadini facciano osservazioni alle risposte della Municipalità e che si apra un dibattito propositivo tenuto conto che queste rappresentano un impegno politico con la cittadinanza rispetto al piano degli interventi e alle priorità che verranno individuate. Sarà richiesto che alcuni cittadini diano la propria disponibilità a seguire l’evolversi degli interventi, il rispetto della tempistica e dei criteri individuati affinché ci sia un risultato tangibile del percorso partecipativo intrapreso.

sabato 10 dicembre 2011

A proposito di estensione dei diritti di partecipazione nello Statuto del Comune di Venezia



Pubblichiamo due lettere la prima apparsa il 6 dicembre, la seconda il 9 dicembre nell'edizione locale del Gazzettino. Ricordiamo che in Italia le donne votano solo dal 2 giugno del 1946. 

A proposito di...
VOTAZIONI      AMMINISTRATIVE      

Ho letto il vostro articolo dell’8 novembre scorso dal titolo «La città si allarga a stranieri e pendolari» che mi ha fatto riflettere.      Premetto che sono veneziano da 160 anni ed emigrato a Mestre e che sono obbligato a pagare tasse e balzelli al comune di Venezia. Prendo atto, non senza provare un senso di disgusto, nell’apprendere che dopo mesi di discussione nella maggioranza di sinistra, con il compromesso dell’Udc di Ugo Bergamo, è stato raggiunto l’accordo di concedere, con il nuovo statuto comunale, le votazioni amministrative a tutti i residenti con 16 anni compiuti, anche stranieri, purché siano residenti da tre anni per gli stranieri, e i pendolari che abbiano nella nostra città un posto di lavoro o di studio. L’illegittimità è solo presunta per la maggioranza.      A questo punto, pure con grande generosità rispetto all’Italia, in cui ci vorrebbero dieci anni di residenza e 18 anni di età per concedere la votazione, non mi resta altro che emigrare in altra città, per ora in Italia, in quanto gente senza esperienza, senza conoscere minimamente la città, con culture diverse dalla nostra e magari con religioni diverse, si arrogheranno il diritto di decidere anche per conto nostro ovvero formeranno maggioranze gradite alla sinistra.      L’opposizione in comune se c’è batta un colpo o passi pure alla cassa per ritirare i suoi gettoni di presenza.
Umberto Casagrande

La precisazione
VOTO,     DECIDE   IL PARLAMENTO      
In merito alla lettera pubblicata il 6 dicembre, vorrei tranquillizzare il lettore Umberto Casagrande e quanti nutrono analoghe preccupazioni, che la decisione in merito al voto amministrativo è di esclusiva competenza del Parlamento. Gli emendamenti allo Statuto comunale che stanno per essere approvati su sollecitazione di cittadini che si riuniscono nel Coordinamento Io Decido, riguardano l'estensione dei diritti di partecipazione nel proporre istanze o delibere d'iniziativa popolare e partecipare a istruttorie pubbliche. Il diritto di voto concesso su richiesta si limita ai referendum comunali ed è stato ulteriormente confinato ai soli referendum consultivi dalla contrattazione fra le forze politiche. Con queste modifiche ci preme affermare un principio: ogni volta che si affronta in maniera partecipata un tema specifico, tutti coloro che ne sono interessati e lo hanno a cuore devono poter essere ascoltati affinché la decisione sia efficace e frutto di un reale approfondimento, indipendemente dalla loro identità. Ciò è perfettamente in linea con quanto previsto dall'art. 8 comma 5 del Testo Unico degli Enti Locali che recita: "Lo statuto promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell'Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti" e alle pratiche che si stanno diffondendo in tutta Italia di democrazia partecipativa.      Chi volesse approfondire può consultare il nostro blog http://iodecido.blogspot.com     
Emanuela Amici
Coordinamento Io Decido

giovedì 8 dicembre 2011

14 dicembre: la Municipalità del Lido risponde ai cittadini



La sperimentazione delle pratiche di democrazia partecipativa sui problemi della mobilità iniziata al Lido con la Municipalità giunge finalmente alla seconda fase: dalla richieste dei cittadini alle risposte della Municipalità e al dibattito che ne verrà.
eleborazione dei contributi raccolti il 21 settembre

mercoledì 7 dicembre 2011

PAT: un contributo dalla parte delle cittadine


Il 13 dicembre l'Assessore all'urbanistica presenterà in Consiglio Comunale il Piano d'Assetto Territoriale come risultato dalla coprogettazione Comune e Provincia. Pubblichiamo il contributo di Tiziana Plebani ai lavori della Consulta delle Cittadine
PAT: governo del territorio e strategie di genere

mercoledì 23 novembre 2011

26 Novembre - In piazza per l'acqua, i beni comuni e la democrazia

Bandiera_colosseo

Pullman da Venezia per la manifestazione di sabato 26 novembre a Roma 
Per prenotare o avere maggiori info su costi e orari Tommaso 3292569114

IL 26 NOVEMBRE IN PIAZZA PER L’ACQUA. I BENI COMUNI E LA DEMOCRAZIA

PER IL RISPETTO DELL'ESITO REFERENDARIO, PER UN'USCITA ALTERNATIVA DALLA CRISI
 

Roma, ore 14.00 - Piazza della Repubblica


Il 12 e 13 giugno scorsi la maggioranza assoluta del popolo italiano ha votato per l'uscita dell'acqua dalle logiche di mercato, per la sua affermazione come bene comune e diritto umano universale e per una gestione pubblica e partecipativa del servizio idrico.
Un voto netto e chiaro, con il quale 27 milioni di donne e uomini, per la prima volta dopo decenni, hanno ripreso fiducia nella partecipazione attiva alla vita politica del nostro paese e hanno indicato un'inversione di rotta rispetto all'idea del mercato come unico regolatore sociale.
Ad oggi nulla di quanto deciso ha trovato alcuna attuazione: la legge d’iniziativa popolare per la ripubblicizzazione dell’acqua continua a giacere nei cassetti delle commissioni parlamentari, gli enti locali - ad eccezione del Comune di Napoli - proseguono la gestione dei servizi idrici attraverso S.p.A. e nessun gestore ha tolto i profitti dalla tariffa.
Non solo. Con l’alibi della crisi e dei diktat della Banca Centrale Europea, il Governo ha rilanciato, attraverso l’art. 4 della manovra estiva, una nuova stagione di privatizzazioni dei servizi pubblici locali, addirittura riproponendo il famigerato”Decreto Ronchi” abrogato dal referendum.
Governo e Confindustria, poteri finanziari e lobbies territoriali, resisi conto che il popolo ha votato contro di loro, hanno semplicemente deciso di abolire il popolo, producendo una nuova e gigantesca espropriazione di democrazia.
IL RISULTATO REFERENDARIO DEVE ESSERE RISPETTATO
E TROVARE IMMEDIATA APPLICAZIONE
Per questo, il movimento per l’acqua si prepara a lanciare la campagna nazionale “Obbedienza civile”,ovvero una campagna che, obbedendo al mandato del popolo italiano, produrrà in tutti i territori e con tutti i cittadini percorsi auto organizzati e collettivi di riduzione delle tariffe dell’acqua, secondo quanto stabilito dal voto referendario.
Quello che avviene per l’acqua è solo il paradigma di uno scenario più ampio dentro il quale si colloca la crisi globale. Un sistema insostenibile è giunto al capolinea. I poteri forti invece di prenderne atto invertendo la rotta, ne hanno deciso la prosecuzione, attraverso la continua restrizione del ruolo del pubblico a colpi di necessità imposte dalla riduzione del debito e dai patti di stabilità, la consegna dei beni comuni al mercato, tra cui la conoscenza e la cultura, lo smantellamento dei diritti del lavoro anche attraverso l'art. 8 della manovra estiva, la precarizzazione dell’intera società e la conseguente riduzione degli spazi di democrazia.
Indietro non si torna. Dalla crisi non si esce se non cambiando sistema, per vedere garantiti: il benessere sociale, la tutela dei beni comuni e dell’ambiente, la fine della precarietà del lavoro e della vita delle persone, un futuro dignitoso e cooperativo per le nuove generazioni.
Un altro modello di società è necessario per l’intero pianeta. Insieme proveremo a costruirlo anche nei prossimi appuntamenti internazionali, come la conferenza sui cambiamenti climatici di Durban di fine novembre e a Marsiglia nel Forum Alternativo Mondiale dell'acqua a Marzo 2012.
Siamo vicini ai popoli che subiscono violenze, ingiustizie e vengono privati del diritto all’acqua come in Palestina, di cui ricorre il 29 novembre la Giornata internazionale di solidarietà proclamata dall’Assemblea della Nazioni Unite.
Per tutti questi motivi il popolo dell’acqua tornerà in piazza il prossimo 26 novembre e invita tutte e tutti a costruire una grande e partecipata manifestazione nazionale.
Vogliamo che sia il luogo di tutte e di tutti, da qui l’invito a costruirlo insieme, come sempre è stata l’esperienza del movimento per l’acqua. Un movimento che ha sempre praticato la radicalità nei contenuti e la massima inclusione, con modalità condivise, allegre, pacifiche e determinate nelle forme di mobilitazione, considerando le une inseparabili dalle altre.
Per questo, nel prepararci a costruire l’appuntamento con la massima inclusione possibile, altrettanto francamente dichiariamo indesiderabile la presenza di chi non intenda rispettare il modo di esprimersi di questa ricchissima esperienza.
Vogliamo costruire una giornata in cui siano le donne e gli uomini di questo paese a riprendersi la piazza e la democrazia, invitando ad essere presenti tutte e tutti quelli che condividono questi contenuti e le nostre forme di mobilitazione, portando le energie migliori di una società in movimento, che, tra la Borsa e la Vita, ha scelto la Vita.
E un futuro diverso per tutte e tutti.



venerdì 11 novembre 2011

Martedì 22 ore 17 Cà Farsetti, votazione dello Statuto



Se ci seguite, ormai lo sapete: fra le altre modifiche si voterà un emendamento che prende l'avvio da quelli proposti dal Coordinamento Io Decido per introdurre strumenti di democrazia partecipativa, e scaturito dalla mediazione di alcune forze politiche. I nuovi strumenti sono essenzialmente la DELIBERA D'INIZIATIVA POPOLARE richiedibile da 2000 cittadini e la ISTRUTTORIA PARTECIPATA per valutare provvedimenti d'interesse generale che può essere richiesta da500 cittadini. Si abbassa un poco il quorum per i referendum portandolo al 50% degli elettori alle ultime elezioni comunali. Si estendono i diritti di partecipazione a quanti frequentano stabilmente la città (domiciliati, lavoratori, studenti) indipendentemente dalla loro nazionalità e che hanno più di sedici anni. Ciò risponde a una precisa raccomandazione del Testo Unico degli Enti Locali che recita all'Art. 8 comma 5: Lo statuto, ispirandosi ai princìpi di cui alla legge 8 marzo 1994, n. 203 e al decreto legislativo 25 luglio 1998, n. 286, promuove forme di partecipazione alla vita pubblica locale dei cittadini dell'Unione europea e degli stranieri regolarmente soggiornanti. Inoltre risponde al buon senso: se si attua un processo partecipativo su un tema, occorre che tutti coloro che saranno interessati dalle decisioni, siano coinvolti, altrimenti non ci sarà nessuna efficacia.
In questo blog trovate i nostri emendamenti originari, le lettere per spiegare lo spirito della richiesta indirizzate ai consiglieri e una rassegna stampa sull'argomento.
E' IMPORTANTE PARTECIPARE NUMEROSI PERCHE' TRATTANDOSI DI MODIFICHE STATUTARIE E' RICHIESTA UNA MAGGIORANZA QUALIFICATA DEI 2/3 DEI CONSIGLIERI CHE SONO VERAMENTE TANTI!
E' UN PRIMO IMPORTANTE PASSO PER COLMARE LA DISTANZA FRA CLASSE POLITICA E CITTADINI



giovedì 10 novembre 2011

proposta alla Municipalità per un processo partecipato sui mercati Farmer's Market e Biologico


All'attenzione del Presidente della Municipalità di Venezia, Murano, Burano Erminio Viero
e del delegato all'altra economia Giannandrea Mencini

La sera di lunedì 7 novembre una partecipata assemblea alla scoletta dei Callegheri ha visto la condivisione da parte di VenezianoGas, Coldiretti, AEres e rappresentanti del Coordinamento Io Decido, di 40X e soprattutto dei numerosi cittadini presenti di alcuni punti essenziali:
a) i mercati biologico e Farmer's market vanno mantenuti e sviluppati perché filiera corta e qualità degli alimenti uniscono gli interesse dei produttori e dei cittadini utenti;
b) lo spostamento della localizzazione dei mercati veneziani da Campazzo Tre Ponti a Santa Marta non è stato condiviso, ma imposto agli operatori e non ha visto il coinvolgimento dei cittadini consumatori con la conseguenza che i mercati stanno via via morendo;
c) la stessa tendenza all'emarginazione dai luoghi dove i mercati si sono sviluppati e radicati è in atto in terraferma;
d) questa perdita sarebbe inaccettabile non solo per i produttori e i consumatori, ma per il tessuto civile e relazionale della città;
e) la Municipalità di Venezia e isole ha fatto sapere attraverso il presidente Viero e il delegato all'altra economia Mencini di condividere le preoccupazioni dei cittadini.
Bisogna ora dare attuazione pratica a quanto emerso.
Ci sembra necessario farlo attraverso un percorso partecipato, che dia ai cittadini la possibilità di esprimersi sui destini della loro città.
Proponiamo perciò alla Municipalità di convocare un’assemblea alla quale invitare gli assessori comunali interessati (Rey - commercio, Maggioni – Lavori pubblici, Micelli - Urbanistica), tutti i portatori di interesse coinvolti (quelli presenti all'assemblea del 7 novembre, ma anche le associazioni dei commercianti) e soprattutto i cittadini.
Il coordinamento Io Decido si offre come “facilitatore” di questo confronto.
Si possono studiare e concordare con la Municipalità (come si sta sviluppando al Lido in merito alla mobilità nell’isola1) le modalità più opportune perché dialogo e ascolto reciproco prevalgano sulle semplici recriminazioni.
Potrebbe essere un bel modo di dimostrare che chi governa questa città ha la volontà e la capacità di ascoltare le ragioni di tutti i gruppi interessati e dei cittadini prima di decidere.
Il confronto dovrebbe aprirsi fornendo a tutti i “dati” di base.
Bisogna cioè consentire a tutti di valutare:
  • le motivazioni alla spostamento;
  • le ragioni per restare
  • le alternative esistenti (diverse da Santa Marta)
Poi vanno sentite le ragioni di tutti, raccogliendo e organizzando le opinioni.
Proponiamo un'assemblea in cui non parlino i politici, né i rappresentanti dei portatori di interesse – Coldiretti, CIA e AEres, ma i cittadini.
Politici e portatori di interesse vanno coinvolti, sulla base di documenti e regolamenti esistenti e con il supporto dei tecnici nella fase di preparazione in cui saranno scelti i punti (pochi e chiari) su cui chiamare la popolazione ad esprimersi, definendo le scelte possibili riferite alle condizioni e ai vincoli dati ed esplicitati.
Su ognuno di questi punti si raccolgono in assemblea i pareri dei cittadini, espressi con interventi di massimo 1 minuto l'uno e/o scrivendo i propri pareri su post-it da apporre su tabelloni preventivamente preparati.
Ciò consente di far sentire la voce anche di chi usualmente non si espone in interventi pubblici.
Nell’esempio del Lido in due ore di assemblea sono stati raccolti 60 interventi orali e più di 100 scritti nei post-it .
La nostra facilitazione consiste nel:
  1. proporre alla Municipalità i punti da mettere in discussione (dopo aver consultato i tecnici di commercio, urbanistica e lavori pubblici, che la Municipalità dovrebbe chiedere agli assessori di mettere disposizione), per ognuno evidenziando le possibili “proposte” e richiedendo “valutazioni e risposte”;
  2. gestire l'assemblea con le modalità sopra ricordate, cioè con una breve presentazione illustrativa dei singoli punti con le “proposte” possibili chiedendo a tutte/i le loro “valutazioni e risposte”;
  3. raccogliere e organizzare i pareri espressi dai cittadini e restituirli alla Municipalità integralmente, ma anche con una sintesi che li organizza in modo chiaro facendo emergere l'orientamento dei cittadini sui singoli punti.
A questo punto la Municipalità ha la possibilità di portare all'Amministrazione Comunale gli esiti di un processo partecipato di ascolto e definizione di proposte da parte dei cittadini.
L'Amministrazione Comunale potrà a questo punto fare le sue scelte dopo aver sentito e tenuto conto delle opinioni delle forze economiche e sociali, ma anche e soprattutto dei semplici cittadini.
La Municipalità avrà svolto un ruolo fondamentale nel mettere tutti i cittadini nella condizione di esprimersi su una scelta civica significativa e nel fornire all'Amministrazione l'opportunità di ascoltarli.
Considerata l’urgenza e il rischio che si arrivi a un punto di non ritorno, si chiede di procedere con la massima sollecitudine, in modo che il percorso verso la stabilizzazione dei mercati, esigenza sentita da tutti, possa tener conto dei risultati della consultazione.

Venezia, 10 novembre 2011 – coordinamento Io Decido

1Vedasi il percorso avviato e i suoi risultati sul nostro blog : http://iodecido.blogspot.com

mercoledì 9 novembre 2011

Come attivare un processo partecipativo sui mercati



Lunedì 7 novembre un'assemblea partecipata ha visto la condivisione da parte di VenezianoGas, Coldiretti, AEres, rappresentanti del Coordinamento Io Decido, di 40X e soprattutto dei numerosi cittadini presenti di alcuni punti essenziali:
a) i mercati: biologico e farmer's market vanno mantenuti e sviluppati perché filiera corta e qualità degli alimenti uniscono gli interessi dei produttori e dei cittadini utenti;
b) lo spostamento della localizzazione dei mercati veneziani da Campazzo Tre Ponti a Santa Marta non è stato condiviso ma imposto agli operatori, col risultato che i mercati stanno morendo;
c) la stessa tendenza all'emarginazione dai luoghi dove i mercati si sono sviluppati e radicati è in atto in terraferma;
d) questa perdita sarebbe inaccettabile non solo per i produttori e i consumatori, ma per il tessuto civile e relazionale della città;
e) la Municipalità di Venezia e isole ha fatto sapere attraverso il presidente Viero e il delegato all'altra economia Mencini di condividere le preoccupazioni dei cittadini.
Bisogna ora passare all'azione e mi sembra necessario farlo attraverso un percorso partecipativo, che dia ai cittadini la possibilità di esprimersi sui destini della loro città.
La strada migliore è a mio avviso che sia la Municipalità con il suo Presidente a convocare un'assemblea alla quale siano presenti gli assessori comunali interessati (Rey - Commercio, Maggioni – Lavori pubblici), tutti i portatori di interesse coinvolti (quelli presenti ieri ma anche le associazioni dei commercianti) e soprattutto i cittadini.
Il coordinamento Io Decido può offrirsi come “facilitatore” di questo confronto.
Si possono studiare e concordare con la Municipalità (come abbiamo fatto al Lido sulla mobilità in isola) le modalità più opportune perché dialogo e ascolto reciproco prevalgano sulle semplici recriminazioni.
Potrebbe essere un bel modo di dimostrare che chi governa questa città ha la volontà e la capacità di ascoltare le ragioni di tutti i gruppi interessati e soprattutto dei semplici cittadini prima di decidere.
Il confronto dovrebbe aprirsi fornendo a tutti i “dati” di base.
Bisogna cioè consentire a tutti di valutare - sulla base di documenti e regolamenti esistenti e con il supporto dei tecnici di commercio, urbanistica e lavori pubblici:
  • le motivazioni alla spostamento;
  • le ragioni per restare
  • le alternative esistenti (diverse da Santa Marta)
Poi vanno sentite le ragioni di tutti, raccogliendo e organizzando le opinioni e restituendole infine alla Amministrazione perché possa fare le sue scelte dopo aver sentito e tenuto conto delle opinioni delle forze economiche e sociali, ma anche e soprattutto dei semplici cittadini.
Mario Santi  

venerdì 4 novembre 2011

Lo Statuto arriva in Consiglio Comunale

Lunedì 7 al punto 6 dell'Ordine del Giorno del Consiglio Comunale previsto con inizio alle 15.00 a Cà Loredan c'è la proposta di Delibera di modifiche allo Statuto Comunale. Chi segue questo blog sa quanto ci siamo impegnati su questo tema e l'importanza che potrebbe avere nella vita dei cittadini il facilitare l'espressione di tutti i portatori d'interesse in temi cruciali. I cittadini potrebbero chiedere essi stessi di essere coinvolti proponendo l'istruttoria partecipata o potrebbero portare all'attenzione del Consiglio una delibera d'iniziativa popolare, a cui si possono legittimamente aspettare di ottenere un riscontro in tempi certi. Il referendum si vuol rendere più accessibile abbassando il numero di firme necessarie ed eliminando il quorum per il referendum consultivo. Si rimanda ad altri post di questo blog e al testo degli emendamenti come da noi proposto. E' estremamente importante essere presenti per difendere una conquista fondamentale per migliorare la qualità dell'agire politico, uno strumento che se ben utilizzato può generare significative ricadute pratiche per tutti i cittadini.

Ordine del Giorno della seduta del Consiglio Comunale

mercoledì 26 ottobre 2011

Audizione del Forum per l'Acqua in Commissione Ambiente della Camera


il 25 ottobre in Commissione Ambiente della Camera c'è stata l'audizione del Forum dei Movimenti per l'Acqua sulla proposta di legge di iniziativa popolare per la ripubblicizzazione del servizio idrico presentata nel 2007 e che ha rappresentato la materia su cui si è speso il Forum prima di impegnarsi nei referendum abrogrativi del giugno scorso. All'audizione ha partecipato una delegazione composta da Paolo Carsetti - a nome del Forum dei movimenti per l'acqua -  insieme ad altri membri in rappresentanza delle varie "anime" del movimento stesso (vertenze territoriali, promotori referendum, etc...). Di seguito la relazione di Paolo Carsetti.

venerdì 21 ottobre 2011

Lettera ai Consiglieri in vista dell'approvazione delle modifiche dello Statuto


Gentile Sindaco
Gentili Assessori
Gentili Consiglieri
In vista della prossima approvazione in Consiglio Comunale della p.d. C.C. n. 913 del 06.12.2010 “Modifiche ed integrazioni allo Statuto Comunale – adeguamento normativo e sistematico delle disposizioni”, vorremmo illustrare le ragioni delle proposte del Coordinamento Io Decido, accolte e presentate dai Consiglieri Borghello e Gavagnin, di modifiche dello Statuto Comunale.
Lo scopo del Coordinamento Io Decido è di far riappropriare i cittadini del gusto della cura per la propria città, che a loro volta, per non essere frustrati nel loro impegno, devono poter incidere nelle scelte operate dall’amministrazione. Riteniamo che la partecipazione crei maggiore coesione sociale, aiuti nel governo delle conflittualità, produca condivisione di obiettivi fra i vari portatori di interesse, valorizzi i saperi e le competenze di chi vive ed abita la città.
Senza dover andare all’estero ci sono comuni che hanno fatto della partecipazione un punto qualificante dell’azione amministrativa, come ad esempio il Comune di Grottammare (AP) che è partito introducendo il bilancio partecipativo fin dai primi anni ‘90 ed estendendo poi tali procedure a molte scelte urbanistiche e relative all’uso degli spazi pubblici. La Regione Toscana ha per prima introdotto una legge regionale sulla partecipazione stilata con metodo partecipativo, seguita a ruota dalla Regione Emilia-Romagna, la cui approvazione è avvenuta all’unanimità.  Comuni grandi e piccoli quali Bologna, Modena, Firenze, Udine, Capannori, Pieve Emanuele, Montaione stanno intraprendendo percorsi proficui di coinvolgimento della cittadinanza. Per ultimo citiamo il caso del Comune di Napoli, dove l'Amministrazione recentemente insediatasi ha istituito uno specifico  assessorato ai Beni Comuni e Democrazia partecipativa introducendo la partecipazione quale fondamento della sua azione.
Per organizzare meglio la materia riteniamo utile introdurre nello Statuto un nuovo capo con una premessa che richiami i principi della partecipazione popolare e le modalità di attuazione pratica in cui saranno definiti in maniera univoca e preventiva le modalità di informazione della popolazione, l’oggetto, le forme, i modi ed i tempi della consultazione popolare e le procedure di gestione dell’esito del processo. Il procedimento di questa “istruttoria partecipata” potrà essere dettagliato nel Regolamento attuativo riferendosi a esempi sperimentati (quali Town Meeting, Débat public, Giurie di cittadini). L’istruttoria partecipata può essere richiesta da un adeguato numero di cittadini, fra cui vanno inclusi tutti i portatori d’interesse, anche quanti frequentano stabilmente la città per motivi di studio o lavoro. Il processo partecipativo deve pervenire in tempi certi a una decisione di cui si dovrà tener conto nei provvedimenti adottati, sebbene non sia vincolante e si possa esprimere un diniego motivato. In sostanza non si vuole espropriare gli organi di democrazia rappresentativa dei loro poteri, ma affiancarsi a essi per migliorare la qualità dell’azione pubblica. L’amministrazione dovrebbe mettere a disposizione della cittadinanza gli spazi destinati agli incontri finalizzati alla partecipazione e fornire ogni informazione utile e la documentazione tecnica necessaria a comprendere l’iniziativa o il progetto oggetto dell’istruttoria partecipata, fin dall’inizio dell’avvio del procedimento e non al momento in cui le decisioni sono ormai definitive. Un altro strumento di nuovo inserimento, ma largamente diffuso, è la “proposta di deliberazione d’iniziativa popolare”.
Sempre nell’ottica di favorire l’espressione del sentire della cittadinanza riteniamo importante che si elimini o si abbassi sensibilmente il quorum nei referendum. Con un quorum elevato le due fazioni non hanno eguale peso, giacché chi si oppone al quesito sottoposto a referendum ha a disposizione due opzioni: l’astensione e il diniego, non avendo necessità di spendere energia, tempo e denaro nella promozione della sua causa. Il dibattito ne risulterà impoverito senza che i cittadini si possano formare un’opinione motivata e assecondandoli nella naturale tendenza a non affrontare temi che richiedono approfondimento. Al contrario senza quorum o con soglia raggiungibile tutti avranno interesse a favorire la partecipazione e si restituirebbe significato a uno strumento di democrazia diretta dando fiducia alle capacità dei cittadini di decidere quando la partecipazione al voto è importante.
Ringranziando per l'attenzione porgiamo distinti saluti
Coordinamento Io Decido

giovedì 6 ottobre 2011

Proposta articolo Statuto Regione Veneto : Tutela dei beni comuni


Pubblichiamo la proposta di articolo per la tutela dei beni comuni del Forum Veneto dei Movimenti per l'Acqua da inserire nello Statuto della Regione Veneto in discussione in questi giorni.
  1. La Regione Veneto tutela i beni comuni costituiti dalle risorse essenziali per la vita del pianeta e dei patrimoni culturali, paesaggistici e naturali, garantendone agli abitanti attuali e futuri la conservazione ed il godimento.
  2. A questo fine la Regione applica le disposizioni nazionali e comunitarie in merito alla tutela del paesaggio, alla difesa del suolo, dei corpi idrici e del ciclo delle acque e, nell’ambito della propria autonomia, le integra con disposizioni politiche ed azioni istituzionali volte all’affermazione della proprietà comune dell’acqua e alla riduzione del consumo di suolo.
  3. La disponibilità e l’accesso all’acqua potabile, nonché all’acqua necessaria per il soddisfacimento dei bisogni collettivi, costituiscono diritti inalienabili della persona umana, diritti universali non assoggettabili a ragioni di mercato. La Regione garantisce a ciascun individuo il diritto al minimo vitale giornaliero d’acqua quale diritto alla vita. L’acqua è considerata bene comune ed il servizio idrico integrato è definito servizio pubblico locale di interesse generale, privo di rilevanza economica e come tale non soggetto alle dinamiche della concorrenza. Le modalità della loro gestione sono definite attraverso il coinvolgimento delle autonomie locali e la più ampia partecipazione anche decisionale, dei cittadini e delle comunità territoriali.
  4. Il territorio non urbanizzato né coperto da artefatti e lasciato libero all’azione della natura, guidata e, ove occorra, corretta per le esigenze di attività agro-silvo-pastorali è un bene comune la cui estensione può essere ridotta solo ove ricorrano congiuntamente le seguenti due condizioni: a) la sua utilizzazione sia indispensabile per soddisfare esigenze socialmente rilevanti che non possono essere soddisfatte in altro modo, come l’utilizzazione di suoli già urbanizzati; b) che sia prevista la rinaturalizzazione di una superfice di dimensione almeno pari a quella sottratta.
  5. La Regione emana entro…i provvedimenti normativi e strutturali necessari per rendere effettive le prescrizioni di cui ai precedenti commi.

giovedì 29 settembre 2011

I Luoghi dell'AltraEconomia




FestaMercato di AEres – Venezia per l'altraeconomia
16 Ottobre 2011 Piazza Ferretto, Mestre

L'economia veneziana si muove in un contesto che risente degli effetti di un sistema economico caratterizzato da dismissioni produttive, elevata terziarizzazione e scarsa attenzione alla preservazione del suolo. Un contesto in cui gli attori economici hanno dimensioni sempre più grandi, spesso poco vicine al territorio e spesso tali per cui economia e speculazione tendono a sovrapporsi pericolosamente. Per contro il tessuto cittadino, sia quello economico (legato alle relazioni commerciali per gli abitanti) sia quello sociale (legato alle relazioni umane tra gli abitanti), tende ad affievolirsi sempre più in numerose zone urbane.

La rete di altraeconomia accomuna lavoratori e volontari nell'ideale di contrastare questo fenomeno e di non lasciare che lo sviluppo urbano e territoriale sia il risultato dell'iniziativa di grandi interessi economici bensì di progetti pensati e realizzati a misura d'uomo. Gli attori della rete di altraeconomia - produttori e consumatori organizzati – si caratterizzano infatti per introdurre nella propria pratica quotidiana valori quali il rispetto dell'ambiente e delle risorse, l'attenzione per la solidarietà in ambito lavorativo (sia locale sia internazionale), la partecipazione alle iniziative economiche, la cura delle relazioni umane.

I luoghi in cui l'altraeconomia si manifesta ai cittadini e si alimenta economicamente sono:
  • gli spacci delle aziende aziende agricole biologiche o artigiane (spesso cooperativo sociali);
  • i mercati di piazza orientati alla filiera corta (che cioè mette in relazione diretta consumatori e aziende agricole biologiche o artigiane del territorio);
  • i negozi che vendono prodotti del commercio equo e solidale o che adottano criteri etici;
  • i punti di ristorazione che prediligono i prodotti locali biologici;
  • i punti di riunione e/o distribuzione dei Gruppi di Acquisto Solidale;
  • i punti di attività di associazioni che promuovono e difendono i valori culturali suddetti;
  • gli sportelli della finanza etica.

L'altraeconomia non si pone in antitesi ai piccoli esercizi commerciali cittadini ma, al contrario, pur cosciente della propria minutezza, cerca la contaminazione e il coinvolgimento in un più ampio progetto di economia etica per la città.

Oggi l'altraeconomia veneziana scende in piazza per manifestare alla città il proprio progetto e i propri luoghi – e per chiedere all'Amministrazione Comunale collaborazione e sostegno.

L'associazione AEres - Venezia per l'altraeconomia raccoglie circa quaranta soggetti tra produttori biologici, cooperative sociali, associazioni, fondazioni e gruppi d'acquisto solidale con lo scopo di promuovere e sostenere la nascita e lo sviluppo di un Distretto di Economia Solidale (DES), caratterizzato cioè dal rispetto dei valori sopra indicati.
www.aeresvenezia.it - info@aeresvenezia.it

mercoledì 21 settembre 2011

Spunti dall'intervento di Alberto Lucarelli all'incontro di venerdì 16 settembre 2011 a Forte Marghera

Non esiste nel sistema giuridico italiano una Definizione di Beni Comuni.
Per i beni Comuni non deve prevalere il rapporto “Dominus – bene”, ma il rapporto tra Bene e flusso di utilità e non si può parlare di Bene Comune se non lo si declina in un contesto di partecipazione.
Progetto di legge di iniziativa popolare (500.000 firme) del 2006 sul governo dei bene comuni partecipato – fermo in commissione
Il Decreto Legge n-138/2011 (la Manovra) all'art. 4  ripropongono un passo indietro rispetto ai referendum ()
Bisogna passare da SPA pubblica a Ente di diritto pubblico, governato con la partecipazione dei cittadini.
Il soggetto pubblico deve gestire il bene non come “suo” ma per il soddisfacimento di diritti fondamentali.  Se non è governato in modo partecipato si rischia di cadere in un “abuso di proprietà” (sia che essa sia privata che pubblica). Bisogna allora trasformare la partecipazione in una dimensione giuridica, normando il “diritto di partecipazione”.
Si tratta di creare una COSTITUENTE PERMANENTE DEI BENI COMUNI, da trasformare in NORME E e REGOLE, per trasformare il rapporto tra cittadino, politica e partecipazione.
A Napoli è stata costituita l'ASSEMBLEA DEI POPOLI, attraverso CONSULTE TEMATICHE e TERRITORIALI, che si riuniscono presso le sedi dei Municipi e presso altri luoghi.  
Fondamentale è assicurare ai cittadini una INFORMAZIONE continua e permanente (“apertura” e trasparenza sito del Comune, definizione di un facilitatore pr ogni assessorato per tenere i rapporti con le consulte).
Si va verso una democrazia DELIBERATIVA; le Consulte sono messe nelle condizioni di deliberare, poi trasmettono le Delibere assunte alla Giunta, che deve prenderle in considerazione e dare adeguate motivazioni per il recepimento o respingimento-
Tutto ciò va nel Regolamento di giunta o del Consiglio

Venezia-Marsiglia: esperienze di comunità patrimoniale

Teatro Groggia, Cannaregio, 3161


23 settembre 2011 ore 18.00-19.30


Incontro tra le associazioni organizzato da Un Faro per Venezia con il patrocinio di Iveser


Intervengono: Iveser, Hotel du Nord, 40xVenezia, Geografia di Genere, Coordinamento Io Decido, Venti di Cultura


Una riflessione e una discussione sul diritto delle comunità a utilizzare, difendere e valorizzare il proprio patrimonio culturale attraverso iniziative e buone pratiche di cittadinanza attiva


Per saperne di più su Un Faro per Venezia e la Convenzione di Faro
http://www.unfaropervenezia.it

Video degli interventi delle associazioni

domenica 18 settembre 2011

Le proposte del Coordinamento Io Decido di modifica dello Statuto Comunale


Il Coordinamento Io Decido vuole far riappropriare i cittadini del gusto della cura della propria città e per questo ritiene che la cittadinanza debba contare nelle scelte operate dall’amministrazione. In questo senso lo Statuto Comunale rappresenta l’enunciazione delle finalità dell’azione amministrativa e delle modalità con cui deve esplicarsi. Abbiamo analizzato lo Statuto vigente che è attualmente all’esame della competente Commissione Prima per introdurre semplici adeguamenti alle normative che sono sopravvenute dalla sua emanazione e modifiche di denominazione. Ci siamo resi conto della mancanza di un capitolo organico sulle modalità di partecipare alle scelte da parte dei cittadini e che gli istituti di partecipazione si limitavano sostanzialmente all’interrogazione popolare e al referendum. Senza dover andare all’estero ci sono comuni che hanno fatto della partecipazione un punto qualificante dell’azione amministrativa, come ad esempio il Comune di Grottammare (AP) che è partito introducendo il bilancio partecipativo ed estendendo poi tali procedure a molte scelte urbanistiche e relative all’uso degli spazi pubblici.
Pertanto proponiamo di introdurre un nuovo capo che vada ad inserirsi dopo la materia del decentramento amministrativo denominato “Gli istituti di partecipazione”. Sotto questo titolo ricadranno gli articoli esistenti che riguardano le associazioni, le consulte, i referendum (consultivi, propositivi e abrogativi), le istanze, petizioni, proposte, uno strumento di nuova introduzione largamente diffuso in altri comuni e cioè la delibera d’iniziativa popolare, il diritto di accesso alle informazioni. Ad introduzione del capo vorremmo inserire un nuovo articolo che descriva in maniera sintetica ma sostanziale i principi le finalità della partecipazione popolare e le modalità di attuazione pratica. Si vuol porre l’accento sulla necessità di dare attuazione al principio di sussidiarietà previsto dall’art 118 della Costituzione, inserendo un richiamo direttamente nei primi articoli dello Statuto (Art. 2) dove sono esplicitate le finalità generali “il Comune contribuisce a rinnovare la democrazia e le sue istituzioni integrandole con processi, pratiche e strumenti di democrazia partecipativa”. Fra le finalità che riteniamo vadano enunciate si citano la creazione di maggiore coesione sociale, il governo delle conflittualità, la condivisione di obiettivi fra i vari portatori di interesse, il miglioramento dell’inclusione sociale e la valorizzazione di saperi e competenze di chi vive ed abita la città. Per questo riteniamo che in ottemperanza dell’ art. 8 del Testo Unico degli Enti Locali i diritti di partecipazione vadano estesi anche ai cittadini non residenti e stranieri che hanno interesse alla vita cittadina per frequentazione dovuta a motivi di studio e lavoro ed ai cittadini che abbiano compiuto il sedicesimo anno d’età. Per dare attuazione concreta ai processi di democrazia partecipativa si dovrà partire dalla consultazione capillare della popolazione. Tali processi potranno essere meglio delineati in un eventuale regolamento includendo modalità che potrebbero richiamare ad esempio i Town meeting, le Debat public, le Giurie di cittadini. Fra i promotori oltre agli amministratori riteniamo che si debba anche prevedere un adeguato numero di cittadini che richiedono al Comune di impegnarsi nella promozione di un processo partecipativo che deve pervenire in tempi certi ad una decisione di cui si dovrà tener conto nei provvedimenti adottati, sebbene non siano vincolanti e si possa esprimere un diniego motivato. In sostanza non si vuole espropriare gli organi di democrazia rappresentativa dei loro poteri ma affiancarsi ad essi per migliorare la qualità dell’azione pubblica. L’amministrazione dovrebbe mettere a disposizione della cittadinanza gli spazi destinati agli incontri finalizzati alla partecipazione e fornire ogni informazione utile e la documentazione tecnica necessaria a comprendere l’iniziativa o il progetto oggetto del progetto partecipativo, fin dall’inizio dell’avvio del procedimento e non al momento in cui le decisioni sono ormai definitive.
Sempre nell’ottica di favorire l’espressione del sentire della cittadinanza riteniamo importante che si elimini il quorum nei referendum. Infatti non si può non notare che se si deve raggiungere una soglia, le parti in causa non hanno un eguale peso in quanto chi si oppone al quesito sottoposto a referendum ha a disposizione due opzioni: l’astensione e il diniego. Favorire l’astensione vuol dire assecondare la naturale tendenza dei cittadini a non affrontare temi che richiedono approfondimento. Chi si oppone non avrà alcuna necessità di spendere energia, tempo e denaro nella promozione della sua causa e il dibattito ne risulterà impoverito senza che ci si possa formare un’opinione motivata. Al contrario senza quorum tutti avranno interesse a favorire la partecipazione e si restituirebbe significato all’unico strumento di democrazia diretta a disposizione dei cittadini dando fiducia alle capacità dei cittadini di decidere quando la partecipazione al voto è importante.
Questo il testo degli emendamenti allo statuto comunale

martedì 13 settembre 2011

Incontro su Beni Comuni e Democrazia Partecipativa


Dopo la vittoria dei Referendum è ora importante proseguire il percorso di approfondimento sui Beni Comuni e la sperimentazione di forme di gestione partecipata di beni e servizi che sono di tutti

Il Comitato veneziano Acqua Bene Comune

invita tutta la cittadinanza a parlare di

BENI COMUNI E DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA

con Alberto Lucarelli
Assessore ai Beni Comuni del Comune di Napoli e tra gli estensori dei quesiti referendari sull’acqua. Professore ordinario di Istituzioni di Diritto pubblico.

Interverrà
Gianfranco Bettin
Assessore all’Ambiente e Città sostenibile del Comune di Venezia

Venerdì 16 settembre 2011, ore 20.30
a Forte Marghera, MESTRE Venezia


L'iniziativa si inserisce nel calendario di incontri "VERSO Venezia 2012", di preparazione e approfondimento della terza Conferenza internazionale su decrescita sostenibilità ecologica ed equità sociale, che si terrà a Venezia dal 19-23 settembre 2012 (www.venezia2012.it)

Sempre venerdi 16 al Forte Marghera ci sarà:
-- Alle 17,00 presso il Museo delle barche inaugurazione della mostra e presentazione del libro "Un fiume di legno", dedicata al trasporto sui fiumi del legname verso Venezia
- Alle 18,00 spettacolo teatrale con Paola Brolati: "Bosco da remi", presso la Darsena grande.
Ingresso gratuito. Info e prenotazioni: 3284227690, info@ilcaicio.org


Per arrivare a Forte Marghera:
http://www.campotrincerato.it/articolo.asp?idm=4&id=3

INFO: veneziaperacquapubblica@gmail.com, cell. 348 9312475

mercoledì 24 agosto 2011

1 settembre Piazza Ferretto Mestre ore 18

Molte Associazioni di base invitano i cittadini a confrontarsi per capire dove porta il PAT del Comune di Venezia... E' in gioco il Futuro di Figli e Nipoti. Assemblea Pubblica in Piazza Ferretto a Mestre Giovedì 1° settembre 2011 alle ore 18.

Per vedere lo spot, copiate il link sottostante
http://www.youtube.com/watch?v=HgKMoQRx1SY





sabato 13 agosto 2011

Cosa possiamo imparare dall'Islanda?


Il caso dell'Islanda, che ha democraticamente deciso di non onorare i debiti contratti dalle sue banche e di riscrivere la Costituzione attraverso un percorso di Democrazia Partecipativa, sta iniziando a far parlare di sé ora che la crisi finanziaria si sta estendendo agli Stati e che gli stessi vengono forzati ad intraprendere politiche restrittive e di privatizzazione dei servizi. Proponiamo pertanto un articolo di riflessione sul tema


http://www.ilcambiamento.it/lontano_riflettori/rivoluzione_islanda_italia.html

martedì 31 maggio 2011

Fotoreportage Passeggiata della Democrazia Diretta


Un primo fotoreportage della Passeggiata Urbana della Democrazia Diretta - Venezia, lunedì 30 maggio 2011 Ponte della Costituzione - Serra dei Giardini

Venezia 30 Maggio- Passeggiata urbana della Democrazia Diretta

giovedì 26 maggio 2011

Passeggiata urbana della democrazia diretta


Per decidere insieme la città che vogliamo
Per aver voce nelle scelte del presente e del futuro
Perché la città è dei cittadini: vive dei saperi, dei talenti, dei desideri reali di donne e uomini, giovani e anziani, delle reti di vicinato e solidarietà, del saper costruire tessuto sociale. Noi, associazioni, comitati, singole e singoli cittadini di Venezia, abbiamo aderito alla “Prima settimana della democrazia diretta” per migliorare la democrazia italiana e ricreare la coscienza del nostro importante ruolo rispetto alle istituzioni, diffondendo la conoscenza sugli strumenti di Democrazia Diretta che esistono e funzionano da molti decenni nel mondo e per ottenere concreti strumenti di partecipazione dei cittadini alla politica comunale e regionale.
Per dare visibilità alla voce della cittadinanza e alle sue risorse, abbiamo scelto di sfilare lungo la città, seguendo un percorso che pone al centro alcuni luoghi reali di aggregazione e le persone che rendono viva la città.
le associazioni
AEres, ANFFAS di Venezia, Associazione Dacia, Associazione Spiazzi, Artisti Artigiani Associati, Centro studi Donne per la Pace, Cooperativa NonSoloVerde, Cooperativa sociale Aquaaltra, Comitato Arsenale, Coordinamento delle Associazioni ambientaliste del Lido, Coordinamento Io Decido, Emergency Venezia-Mestre, Estuario nostro, Il Filò, Fondamente, Geografia di Genere, Il Granello di Senape, Laboratorio Morion, Macramè, Olivolo, Rio Terà dei Pensieri, Rete oltre cambieresti, S.a.L.E. Docks, Settima Stanza, TrekkingItalia Venezia, Un Faro per Venezia, Venezia Città Aperta, Waves.
Venezia, lunedì 30 maggio 2011

Sito di approfondimento
http://retecivicaitaliana.it/le-iniziative/democrazia-diretta

Democrazia diretta: cosa si muove in città?
A Venezia, il coordinamento Io Decido è nato per stimolare l’avvio di processi di democrazia partecipativa perché insieme si fanno scelte migliori.
In questi mesi abbiamo proposto alcuni emendamenti allo Statuto Comunale volti all’introduzione di processi partecipativi, alla trasparenza e informazione sull’azione amministrativa, alla creazione di percorsi certi per l’accoglimento delle proposte e delle istanze dei cittadini.
Abbiamo richiesto l’avvio di processi partecipativi (informazione, accessibilità dei dati e partecipazione all’iter decisionale) su alcuni specifici temi:
Mobilità: chiediamo all’assessore Ugo Bergamo di illustrare i progetti sulla mobilità (percorsi ciclabili, sub lagunare, tram, Tav, metropolitana di superficie) in una mostra itinerante nelle sedi delle Municipalità in modo che i cittadini siano informati e possano pronunciarsi.
Area San Giobbe: chiediamo all’assessore Ezio Micelli che avvii, come stabilito dalla delibera comunale, un processo di progettazione partecipata per i duemila metri quadri di spazi coperti dedicati ad “attrezzature di interesse generale al cittadino”, che saranno realizzati e/o attrezzati dall’Università in accordo con il Comune, organizzando incontri con la cittadinanza per ascoltare desideri, bisogni, e idee.
Teatrino e luoghi di Villa Groggia: chiediamo alla Municipalità di organizzare una assemblea per ascoltare idee e suggerimenti per la piena restituzione alla città di tutti i luoghi di Villa Groggia.
Ogni forma associativa ed ogni cittadino sono invitati ad unirsi all’assemblea che si riunisce solitamente ogni lunedì dalle ore 17.30 alle ore 19.30 a Cà Badoer, San Polo 2468. Vi aspettiamo!
Perché la democrazia è un bene comune!

info: http://iodecido.blogspot.com
coordinamento.io.decido@gmail.com

mercoledì 18 maggio 2011

Settimana della Democrazia Diretta



Periodo: Dal 23 maggio al 2 giugno 2011, data della festa della Repubblica, che è nata grazie ad un referendum.

Obiettivo generale
: “informare” il cittadino circa gli strumenti innovativi di democrazia diretta e partecipativa che esistono nel mondo, facendogli conoscere i suoi diritti e doveri previsti dalla Costituzione italiana e gli aspetti positivi della democrazia diretta vista come integrazione indispensabile della democrazia rappresentativa per rendere la nostra democrazia completa e integrale.

Puntare a lungo termine alla possibilità di migliorare nella nostra legislazione nazionale l'iniziativa (chiamata anche referendum propositivo) e il referendum facoltativo confermativo (ogni nuova legge emanata dal parlamento, prima di entrare in vigore può essere sottoposta a un referendum popolare se vengono raccolte le firme necessarie nel tempo stabilito). Il tutto con l'abolizione del quorum dei votanti, come negli altri paesi a democrazia diretta più avanzata.
In altre parole dotare i cittadini di acceleratore e di freno dell'azione legislativa dando loro la possibilità di avere potere decisionale nell'agenda politica.

Obiettivi specifici della settimana della democrazia diretta:

A1 -In generale far crescere la consapevolezza dei cittadini circa il fatto che sono anche "sovrani". Far conoscere le esperienze esistenti in altri stati in cui la democrazia diretta funziona e gli effetti benefici che comporta. Far conoscere gli appigli della Costituzione su cui possiamo poggiare le nostre richieste (es. le ultime revisioni costituzionali italiane). Illustrazione dei possibili regolamenti per avere più democrazia a livello comunale, regionale e nazionale.

A2 - A breve termine puntare a formare gruppi di cittadini (Liste civiche, associazioni e comitati locali, movimenti ecc.) che promuovano concretamente la democrazia diretta a livello del loro comune (o provincia o regione) dando loro degli strumenti concreti per fare una analisi critica del proprio statuto comunale e attuare una campagna locale per introdurre strumenti di Democrazia Diretta efficaci con la possibilità di promuovere / cassare atti amministrativi della propria amministrazione.

A3 - Creare / estendere la rete per la Democrazia Diretta esistente ad altri gruppi locali affinché ci si sostenga a vicenda con l'obiettivo di arrivare in tempi "non geologici" a strumenti avanzati di democrazia diretta in Italia (quorum zero, iniziativa, referendum facoltativo confermativo).